Asseverazione, questa sconosciuta. Che cos’è, chi può farla e perché non dovresti affidarti ad un professionista scelto a caso.
In molti stanno già pregustando i benefici del tanto atteso Ecobonus 110% sulle riqualificazioni energetiche.
Si tratta di una vera e propria pioggia di denaro che lo Stato italiano ha deciso di elargire con l’obiettivo di abbattere l’inquinamento prodotto dalle nostre case.
Te ne ho parlato in questo articolo sull’integrazione tra Fotovoltaico e Pompa di Calore, l’accoppiata vincente per ridurre finalmente l’impatto ambientale delle abitazioni.
Come mai tutta questa abbondanza?
Beh, per metà è dovuta alle continue sanzioni che l’Italia subisce per il mancato rispetto degli impegni presi nella lotta all’inquinamento.
Si va dalle semplici lettere di richiamo dell’Europa fino all’apertura di vere e proprie procedure d’infrazione, e in sostanza si tratta di multe che siamo costretti a pagare perché il Paese non si impegna abbastanza per contrastare l’inquinamento.
Per l’altra metà, questo Ecobonus 110% è di fatto una sorta di propellente per far ripartire l’economia dopo la stasi assoluta dovuta al lockdown.
Fino a qui, sembrerebbe tutto molto facile.
Vogliamo smettere di farci multare dall’UE e rimettere in moto l’edilizia, settore trainante come pochi altri? Ecco qua l’Ecobonus.
Ma è solo dopo aver svolto i lavori in casa – quando si passa alla fase “economica” – che tutti i nodi vengono al pettine.

Perché se da un lato è vero che lo Stato ha spalancato il portafogli come non accadeva da tempo per dar modo alle imprese di rimettersi in piedi…
Quindi per riaprire i cantieri, comprare materiali, assumere personale…
Dall’altro lato non vuole nemmeno che qualche furbetto se ne approfitti studiando i piani più diabolici per incamerare impropriamente i massimi benefici possibili a danno di altri cittadini.
Come pensa di proteggersi da queste belle pensate, lo Stato italiano?
Le contromisure che ha pensato sono sostanzialmente due, ma prima di spiegartele è mio dovere chiarire un punto sul quale vedo ancora molta confusione.
Se c’è un errore nelle pratiche burocratiche relative all’Ecobonus, il cliente finale è sempre ritenuto responsabile (anche se non è il solo).
È prevedibile che ci sarà una grande quantità di controlli su tutto ciò che ruota attorno alle riqualificazioni energetiche ottenute con l’Ecobonus 110%.
Facciamo un esempio: diciamo che hai sfruttato l’effetto “trainante” della Pompa di Calore (l’ho spiegato in dettaglio in questo altro articolo del blog) per installare anche delle fantastiche tende da sole.
Se dalle verifiche sulla documentazione di casa tua dovessero emergere errori o incongruenze, tutto il credito di cui hai beneficiato per l’impianto in Pompa di Calore e per le tende da sole ti verrà richiesto indietro.
Proprio così, sei TU che dovrai rimborsare lo Stato.
Quindi presta massima attenzione alle prossime righe perché ti spiegherò come evitare che ciò possa accadere proprio a te.
Come dicevo, il Governo ha pensato a due contromisure per evitare che il denaro finisca per concentrarsi nelle mani di pochi soggetti “troppo zelanti”.
Prima contromisura: non hai diritto all’Ecobonus 110% se fai i lavori in una casa con degli abusi edilizi.
Ho già verificato di persona che alcune imprese un po’ troppo frettolose non si preoccupano di verificare che l’abitazione del committente sia davvero “a posto”.
Potrà sembrare un’esagerazione, ma se c’è anche solo un piccolo abuso o un’infrazione al regolamento edilizio l’intero intervento pagato tramite l’Ecobonus 110% potrebbe venire considerato illegittimo.
Se dovesse verificarsi questo scenario, è probabile che una bella missiva da parte dell’Agenzia delle Entrate ci venga a ricordare che dobbiamo restituire tutto il credito che ci era stato concesso.
Ecco perché occorre prima “sanare” l’abuso e solo dopo si può procedere con gli interventi di riqualificazione energetica come l’impianto in Pompa di Calore…
Ed i professionisti seri e preparati come gli installatori della rete Sigillo Sicuro faranno tutti i controlli necessari per evitare problemi futuri ai loro clienti, verificando l’idoneità dell’immobile.
L’altra contromisura prevede l’ingresso in campo della figura del cosiddetto asseveratore.

Seconda contromisura: non gonfiare le fatture fino ai massimali di spesa consentiti solo per incassare contributi maggiori.
Evitare che questo accada è proprio lo scopo dell’asseveratore.
Si tratta di un professionista del ramo edile con un compito ben preciso.
Deve controllare e certificare che i prezzi per gli interventi soggetti ad Ecobonus 110% non siano livellati “verso l’alto” solo per attingere fino all’ultimo euro rispetto ai massimali previsti dalla normativa.
Se una cosa costa 10 ma il massimo credito che ti potrebbe essere elargito è 30, devi comunque dichiarare la verità, cioè che l’hai pagata 10.
Chi dichiara 30 solo per ciucciare più bonus sta commettendo un illecito.
Ma come dicevo poco fa, il soggetto che è chiamato a pagare di tasca sua in caso di problemi od errori nelle carte è il cliente finale.
E l’asseveratore? Non è lui in fondo a “certificare” i prezzi?
In realtà sì, ed è chiamato a rispondere degli errori come il cliente, però l’asseverazione è compiuta da un professionista assicurato.
La sua polizza professionale copre queste “imprecisioni” tutelandolo da eventuali sanzioni, ma appunto tutela solo lui, non certo il cliente finale che alla fine è il soggetto più esposto.
Tra l’altro, si prospetta anche un potenziale conflitto d’interesse che potrebbe compromettere l’affidabilità di alcuni asseveratori…
Questo punto merita una spiegazione dettagliata.
Come è spiegato in questo articolo di Business Insider, la crisi dovuta al lockdown ha messo in difficoltà economiche molti liberi professionisti per il blocco dei cantieri.
Tutte queste persone stanno venendo reclutate da grossi gruppi i quali si propongono ai clienti finali – cioè le famiglie – come referenti “all-in-one” per gli interventi legati all’Ecobonus.
Di fatto dicono di pensare a tutto loro: progettazione, burocrazia, esecuzione, rendiconto economico, riscossione del credito…
Ecco perché hanno una grande fame di “tecnici” da assumere in qualità di asseveratori…
E trovando così tanti tecnici in cerca di nuovi ingaggi, possono permettersi di offrire loro compensi ridicolmente bassi…
Sapendo che comunque troveranno qualche professionista disposto ad accettare, pur di fatturare qualcosa dopo le ristrettezze dovute al blocco dei lavori per l’emergenza sanitaria.
Come osserva anche l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, il rischio è che si perda l’imparzialità necessaria per svolgere il ruolo dell’asseveratore…
Come può un ingegnere, un architetto o un geometra dichiarare “non valido” un prospetto di spesa elaborato da chi gli dà da mangiare? Eccolo qui, il nostro bel conflitto di interessi.
Se per non fare un torto all’azienda mandante dovesse “chiudere un occhio” una volta di troppo, e questa “leggerezza” venisse contestata dai controlli successivi, come dicevamo il professionista-asseveratore è tutelato dalla sua polizza professionale…
Ma la famiglia che ha commissionato i lavori no!
Ora è chiaro perché conviene affidarsi solo a installatori e professionisti seri, precisi ed affidabili?
La burocrazia in Italia non perdona, i documenti sono sempre tanti per qualsiasi cosa e quando ci sono in ballo decine di migliaia di euro per ogni famiglia i controlli sono particolarmente intensi.
Ora che sai come evitare che qualcuno venga a toccare i tuoi crediti non ti rimane che seguire i miei video sulle Pompe di Calore e su tutto ciò che le riguarda – Ecobonus incluso – sul mio canale YouTube.
Ogni settimana aggiorno gli iscritti su tutte le novità del settore, per cui in questo periodo sto parlando molto anche dell’Ecobonus.
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A presto
Samuele Trento